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giovedì, 28 Marzo, 2024
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Le Scaliddre, dolci natalizi della cucina tradizionale calabrese

La parola Scaliddre o Scalidde in calabrese significa “piccole scale” ed è proprio dalla loro forma particolare che questi dolcetti dal sapore genuino prendono il nome. Sono strettamente legati alla festività natalizia tanto da racchiudere un significato metaforico: scale piccine con cui si aspira a raggiungere Gesù, la sua purezza e la sua bontà.

Le Scaliddre nascono da sapienti mani e vengono preparate in provincia di Cosenza con materie prime uniche e con tecniche antiche, espressioni di una terra ancora incontaminata e autentica che difende e preserva la sua memoria. Come da tradizione millenaria che si tramanda da generazione in generazione, questi dolcetti tipici, in grado di conservarsi a lungo, vengono realizzati in anticipo da tutti i componenti della famiglia: nonne, mamme, papà e bambini, e questo perché a Natale deve essere tutto pronto e non bisogna farsi cogliere alla sprovvista.

La preparazione è un vero e proprio rituale ricco di significati e simbolismi. Prima di iniziare la frittura delle Scaliddre, è consuetudine immergere nell’olio bollente una croce realizzata con la stessa pasta, in segno di pace e fratellanza.
Le Scaliddre per i calabresi rappresentano il “buon augurio” e sono i primi regali da offrire e ricevere tra parenti, amici e conoscenti. Un continuo scambio, dunque, molto apprezzato e che offre la possibilità di gustare le Scaliddre preparate da più famiglie in diverse varianti. Tradizioni che riflettono i sentimenti puri di un popolo semplice a vocazione contadina e che non dimentica il senso di accoglienza, perché dovunque andiate in Calabria, anche solo per pochi minuti, è d’obbligo accettare le Scaliddre, perché qui l’ospitalità è sacra, in particolare in questo periodo.
Il miglior modo per ricambiare è cedere assolutamente a queste prelibate tentazioni e farsi travolgere dai sapori di un tempo.
Se ne avete voglia, provate a realizzarle anche voi!

Ingredienti
(per 6/8 persone)

12 tuorli d’uovo
6 albumi battuti a neve
1Kg di farina
2 gusci d’uovo pieni d’olio
1 cucchiaio di anice ogni quattro tuorli d’uovo
4 cucchiai di zucchero
olio d’oliva q.b.
cannella q.b.
miele d’api q.b.

Preparazione

Con tutti gli ingredienti sopra citati, ad eccezione del miele, preparate una pasta liscia e omogenea e lasciatela riposare per circa mezz’ora.
Trascorso il tempo necessario, riducete l’impasto in tanti bastoncini della grandezza di un dito, avvolgeteli a spirale attorno ad un pezzo di canna o ad un mestolo di legno, sfilateli e avvolgeteli con un altro bastoncino di pasta, in modo che i dolci assumano una forma ovale con la spirale al centro.
Friggeteli in abbondante olio d’oliva bollente, adagiateli su un foglio di carta affinché scoli l’olio in eccesso, spennellateli con miele d’api caldo aggiungendo una piccola quantità di zucchero e un poco di cannella in polvere.

Buon appetito dalla Calabria!

– di Luisa Del Buono

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